Il Cimitero comunale fu istituito riutilizzando le preesistenti strutture del convento dei Certosini, confiscate a seguito della soppressione dell’ordine stesso dopo la discesa delle truppe napoleoniche a Bologna e con l’instaurazione della Repubblica. Nel 1800 la Commissione di Sanità del Dipartimento del Reno destinò l’area, divenuta proprietà demaniale, a cimitero. Le prime inumazioni ebbero luogo nel 1801.
La forte passione della nobiltà e della borghesia per la costruzione dei sepolcri familiari trasformò la Certosa in un vero e proprio museo all’aria aperta, attirando anche illustri visitatori, quali Chateaubriand, Byron, Dickens, Mommsen, Stendhal. La Chiesa, non parrocchiale, è da diversi anni gestita dalla comunità dei Passionisti di Casalecchio di Reno.